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Esistono numerosi motori di ricerca, ognuno con le proprie caratteristiche, e ognuno di noi ha il suo preferito. Li utilizziamo quotidianamente per cercare soluzioni ai nostri problemi, affidando loro le nostre necessità, dubbi, curiosità e persino le nostre preoccupazioni. Tuttavia, cosa possiamo dire riguardo alla protezione della privacy durante le nostre ricerche online? In questo articolo, esploreremo diverse tipologie di motori di ricerca e scopriremo quali sono i migliori per garantire la riservatezza dei tuoi dati personali. Nello specifico, ecco di cosa ti parlerò oggi:
1. Motore di ricerca: cos’è?
Se sei una persona alle primissime armi, innanzitutto ti servirà capire cos’è un motore di ricerca. Un motore di ricerca è un’applicazione web che consente agli utenti di cercare informazioni su Internet. E’ uno strumento che permette di trovare pagine web, immagini, video, documenti e altri contenuti in base delle parole chiave. Al giorno d’oggi l’utilizzo di un motore di ricerca è di fondamentale importanza. Infatti ci sono miliardi di pagine web su Internet e trovare informazioni specifiche sarebbe molto difficile senza uno strumento che aiuti a cercare ciò di cui abbiamo bisogno. Un esempio di motore di ricerca famoso è Google. Riguardo il discorso sulla privacy, inizieremo proprio da quest’ultimo poiché è il più conosciuto ed utilizzato.
2. Cos’è Google?
Google è una società tecnologica che offre una vasta gamma di servizi e prodotti, con il motore di ricerca come suo prodotto principale. Oltre a fornire risultati di ricerca, Google offre anche altri servizi come la posta elettronica (Gmail), il sistema operativo per dispositivi mobili (Android), il browser web (Google Chrome), la piattaforma di video sharing (YouTube), e molti altri. Esso ha una vasta gamma di funzioni e strumenti, tra cui la ricerca di immagini, la traduzione di testo, la navigazione satellitare, la visualizzazione di mappe, la ricerca di notizie e molto altro ancora.
Google e privacy
Se cerchi un motore di ricerca buono ma sei uno che tiene molto a non diffondere i propri dati personali, Google forse non è la scelta migliore. Infatti, esso raccoglie una vasta quantità di dati dagli utenti, nello specifico allo stato attuale esso dichiara di mantenere dati su:
- Ricerche effettuate: ad esempio termini che cerchi, video che guardi, informazioni vocali e audio relativi
- Attività che svolgi: visualizzazioni e interazioni con contenuti e annunci pubblicitari su altri siti web che utilizzano i servizi di Google.
- La posizione geografica: dati di localizzazione ottenuti dal GPS e altri sensori del tuo dispositivo
- Altre tipologie di informazioni tra cui: informazioni su acquisti, persone con cui comunichi o condividi contenuti e anche sulla cronologia di navigazione di Chrome (se hai attivato la sincronizzazione con il tuo account Google)
Se vuoi la lista completa di tutte le informazioni che Google mantiene su di te, non c’è fonte più precisa della sua stessa privacy policy.
Ovviamente, quando si dice che Google “mantiene” questa tipologia di dati si intende che, quando utilizzi i suoi servizi, le informazioni sopra citate saranno raccolte ed inviate tramite internet ai suoi server che li salveranno nei grossi database dell’azienda. Nel caso ti fosse venuto un dubbio a riguardo, ovviamente Google non fa niente di illegale. Del resto chiunque utilizzi i suoi servizi accetta esplicitamente questo trattamento dei dati.
Ricordi la finestra che ti è apparsa la prima volta che ti sei connesso a www.google.it e che chiedeva il consenso sull’utilizzo dei cookie? Ecco, i cookie sono una delle tecnologie che vengono utilizzate per raccogliere questa tipologia di informazioni. Nel messaggio che compare la prima volta che visiti il sito e che ti chiede di accettarli, Google ti informa immediatamente riguardo quali dati raccoglierà su di te e di come li utilizzerà. A proposito di cookie, se non sai cosa sono ti consiglio di recuperare l’articolo che ho scritto a riguardo: Cookie: uno strumento utile o una minaccia per la tua privacy?.
Ma perché vengono raccolti tutti questi dati personali? Devi sapere che questi ultimi vengono utilizzati da Google per migliorare i suoi servizi e l’esperienza che offre all’utente. Tutte queste informazioni però possono essere utilizzate anche per scopi pubblicitari e di profilazione. Infatti, attraverso l’analisi dei dati, Google è in grado di creare profili molto dettagliati degli utenti e dei loro interessi. Questi profili possono essere utilizzati per personalizzare la pubblicità e i risultati di ricerca in modo da offrire informazioni più pertinenti ai loro gusti.
Se utilizzi Google o uno dei suoi servizi giornalmente, ti sarà sicuramente capitato di effettuare una ricerca e di ricevere successivamente pubblicità pertinenti. Oppure pensa anche a YouTube, se lo utilizzi, hai mai notato che, nonostante l’enorme numero di argomenti disponibili, nella homepage ti vengono mostrati sempre video relativi a cose che ti interessano? Questo è perché Google conosce benissimo i tuoi gusti e sa perfettamente quale video vorresti vedere.
Grazie a tutti i nostri dati, Google riesce a dare sempre risultati utili e precisi, riuscendo a tagliare tra le tante informazioni quelle meno utili e mostrandoci ogni volta quelle più sicure e pertinenti alle nostre esigenze. Per tale motivo, dal punto di vista dell’usabilità, è sicuramente uno dei migliori motori di ricerca e risulta essere la soluzione più comoda e semplice per le persone meno esperte. Tuttavia il fatto che Google conosca tutte queste cose su di noi potrebbe far storcere il naso a chi tiene alla propria riservatezza.
Una delle domande che potrebbero sorgerti a questo punto è: una raccolta di dati così invasiva è veramente necessaria per il funzionamento base di un motore di ricerca? La risposta ovviamente è no. Del resto, se oggi cerco “immagini di gatti” su Google, perché quest’ultimo dovrebbe ricordarsi del fatto che invece ieri avevo cercato “immagini di cani”? Potrebbe infatti fare senza problemi il proprio dovere da motore di ricerca anche senza ricordarselo perché alla mia ricerca gli basterebbe rispondere con le immagini richieste, senza la necessità di sapere chi sono e cosa ho cercato in precedenza. Ovviamente questo impedisce tutti i vantaggi in termini di usabilità che ti avevo evidenziato in precedenza ma offre invece una soluzione più attenta alla privacy dell’utente. Un esempio di motore di ricerca che fa della privacy la sua missione è DuckDuckGo.
3. DuckDuckGo
DuckDuckGo è un motore di ricerca che si concentra sulla privacy dei propri utenti. È stato creato con l’obiettivo di offrire un’alternativa ai motori di ricerca più popolari che, come Google, spesso raccolgono molte informazioni personali per scopi pubblicitari. A differenza di questi ultimi, DuckDuckGo non registra le tue ricerche né tiene traccia delle tue attività online. Quando effettui una ricerca su DuckDuckGo, nessun cookie sarà memorizzato sul tuo dispositivo. Ciò significa che non verranno creati profili personali basati sulle tue informazioni. DuckDuckGo non raccoglie alcun dato personale e ciò aiuta a mantenere la tua privacy durante le tue ricerche online. Questo implica che i risultati di ricerca saranno imparziali e non personalizzati. Non ci credi? controlla tu stesso leggendo la sua privacy policy.
A questo punto potresti chiederti: “Ma allora come fa DuckDuckGo a guadagnare?” Devi sapere che anche quest’ultimo guadagna grazie agli annunci pubblicitari. A differenza di altri motori di ricerca però, i suoi annunci non si basano sul profilo personale dell’utente ma solamente sul contesto delle sue singole ricerche. Ad esempio, supponiamo che tu voglia cercare risultati per la parola chiave “gatto”, uno dei possibili annunci pubblicitari che potresti trovare potrebbe essere quello di un negozio che vende cibo per gatti. Ti faccio notare che, per mostrarti questo annuncio, DuckDuckGo non ha bisogno di alcuna informazione sulla tua persona. L’unico dato che gli serve per mostrartela è la parola chiave che hai cercato in quel momento. Grazie a quest’ultima infatti, nel momento stesso in cui preparerà i tuoi risultati di ricerca, aggiungerà anche le pubblicità relative, dimenticandosi poi di chi sei e della ricerca che hai fatto.
DuckDuckGo è sicuramente uno tra i migliori motori di ricerca per la privacy, tuttavia, se sei abituato all’usabilità di Google o simili, potresti trovare qualche difficoltà nel passaggio a questo nuovo motore di ricerca. Se i motori di ricerca più popolari, data una certa parola chiave, ti mostrano subito i risultati più rilevanti in base alle tue necessità, DuckDuckGo mostra a tutti gli utenti gli stessi risultati. A volte dunque, dovrai perdere qualche secondo in più per trovare la pagina che volevi.
4. Presearch
Se ti interessa il mondo della blockchain e del web 3.0, Presearch potrebbe fare al caso tuo. Se non sai cos’è la blockchain, invece, ti consiglio di leggere l’articolo che ho scritto a riguardo che ti introdurrà i concetti alla base di Bitcoin: la prima applicazione di questa nuova tecnologia. Grazie alla blockchain, infatti, Presearch riesce ad essere un vero e proprio motore di ricerca decentralizzato. Ciò significa che a far funzionare le ricerche non vi è un’infrastruttura controllata da una singola azienda, come avviene con Google o DuckDuckGo. Infatti, tutto funziona grazie ad una rete di computer che collaborano tra loro, una rete a cui chiunque può partecipare.
Guadagnare con le ricerche
Una delle particolarità di Presearch è che attualmente esso per incentivare le persone ad utilizzarlo, “paga” i suoi utenti con una criptovaluta chiamata PRE. Il PRE è il token di utilità di Presearch e viene utilizzato all’interno del suo ecosistema per diverse funzioni. Attualmente è possibile guadagnare 0.1 PRE per ogni ricerca che effettui su Presearch per un massimo di 2.5 pre al giorno. Cosa te ne puoi fare di questo token? Uno dei casi d’uso è collegato alle pubblicità: gli inserzionisti possono utilizzare i token PRE per acquistare spazi pubblicitari su Presearch e raggiungere gli utenti della piattaforma. Inoltre, il PRE può essere scambiato anche sul mercato in cambio di dollari, euro o altre criptovalute.
In ogni caso per prelevare i tuoi PRE, dovrai raggiungere un tetto minimo di token che al momento è di 1000 PRE. Dopo aver collezionato tale numero, potrai spedire la criptovaluta verso il tuo wallet personale e farne ciò che vorrai.
Presearch e privacy
Anche Presearch è un motore di ricerca che si concentra molto sulla privacy ma, a differenza di DuckDuckGo, qualche informazione la mantiene. Infatti, per far funzionare il meccanismo delle ricompense sulle singole ricerche, da utente avrai la necessità di crearti un account. Dunque ci sono alcune tipologie di dati come l’indirizzo email e altre informazioni sugli eventi di ricerca che Presearch deve necessariamente memorizzare a tale scopo. Attenzione, quando parlo di eventi di ricerca non mi sto riferendo ai termini che digiti. Ad esempio, se cerchi su Presearch la solita parola “gatto”, il motore di ricerca memorizzerà solamente informazioni generiche su tale ricerca, quelle che le servono per far funzionare il meccanismo dei premi.
Mi spiego meglio: Presearch ha la necessità di tenere traccia di quante ricerche effettui, dell’orario specifico nel quale hai effettuato tali ricerche e di quanti PRE sei stato ricompensato con queste ultime. Questi dati sono necessari per il meccanismo delle ricompense. Se non li collezionasse, ad esempio, il motore di ricerca non potrebbe far rispettare il limite dei 2.5 PRE giornalieri. Tuttavia ti faccio notare che tali dati non sono in alcun modo legati alla tipologia di ricerca effettuata. In altre parole Presearch non memorizzerà in alcun modo il fatto che avevi cercato proprio la parola “gatto”. Esso ricorderà solo che avevi fatto una certa richiesta X per la quale avevi ricevuto un premio in PRE.
Tuttavia come dichiarato attualmente dall’azienda, Presearch potrebbe mantenere anche alcuni dati come il tuo indirizzo IP o altre informazioni anonimizzate sul tuo browser o sulla tua posizione. In generale però uno degli obiettivi principali del progetto è proprio quello di preservare la privacy degli utenti e di mantenere meno informazioni possibili su questi ultimi. Anche in questo caso, per saperne di più sui dati raccolti, ti consiglio di leggere direttamente la sua privacy policy.
Nonostante non raccolga molti dati, Presearch riesce a fornire un ottimo servizio in termini di usabilità. Personalmente, durante le mie ricerche, ho notato risultati più precisi se confrontati con quelli forniti da DuckDuckGo. Come già anticipato tuttavia, non mantenendo alcun dato sui propri utenti, DuckDuckGo rimane ad un livello di privacy superiore. Se deciderai di iscriverti a Presearch, ti consiglio di farlo usando questo link. Tramite quest’ultimo potrai usufruire di un bonus iniziale di 25 PRE. Inoltre, così facendo potrai supportare anche me poiché mi permetterai di guadagnare lo stesso bonus
5. Conclusioni
Ovviamente, ci sono molti altri motori di ricerca, ognuno con i propri vantaggi e svantaggi. Questi tre che ti ho presentato, tuttavia, riassumono quelle che sono le principali categorie che potrai trovare in relazione alla privacy. In generale, come avrai capito c’è sempre un compromesso da raggiungere tra privacy e usabilità. Ci sono motori di ricerca che raccolgono molti dati per fornire il miglior servizio possibile, altri che fanno della privacy la loro missione ma che per forza di cose non possono offrire un servizio alla pari dei primi. Altri ancora che sono una via di mezzo e che raccolgono giusto i dati necessari per offrire comunque un discreto servizio. Presearch rappresenta un caso particolare di questi ultimi che addirittura ti pagherà per il suo utilizzo. Solitamente, più si aumenta la privacy e più diminuisce l’usabilità.
In ogni caso, ti invito sempre a consultare direttamente la privacy policy del motore di ricerca del quale sei interessato. Questo articolo riassume un po’ la situazione attuale per alcuni di essi ma nulla toglie che in futuro alcune policy possano cambiare. Con questo è tutto. Grazie per aver letto fino a qui, un saluto!